Casoria Calcio: ultima in “casa” per i viola di Palmentieri

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Difficile forse è troppo poco. Un anno tribolato, questo è quello che volge a conclusione per il Casoria Calcio.
Cominciato con l’obiettivo di fare un buon campionato, senza ambizioni particolari, ma con la consapevolezza di poter fare affidamento sulla solidità della società, un eccellente pacchetto tecnico e, ancor più importante, su una rosa assolutamente all’altezza della situazione.
Certo, guardare avanti a quelle corazzate, pareva impossibile alla vigilia, ma Mr.Amorosetti ed i suoi se la sono giocata a viso aperto con tutti.
Fino a qualche domenica fa, pareva ancora raggiungibile una straordinaria qualificazione ai play off. Un traguardo difficile da pronosticare in apertura di stagione, ma che avrebbe confermato quanto di buono dimostrato nel corso del campionato.

E’ storia che il Casoria Calcio ha cominciato il suo campionato lontano dal San Mauro, stadio di casa, interessato dai lavori di ristruttutrazione in vista delle Universiadi.
Solo sei mesi dopo, però, inizieranno i primi interventi allo stadio comunale e, nel frattempo, la dirigenza ha dovuto virare sulla scelta del vicino Stadio “Papa” di Cardito per le partite interne.
Non bastasse l’enorme sacrificio economico e logistico di dover essere sempre “ospiti in casa propria”, qualche settimana fa il fulmine che ha ulteriormente complicato la situazione.
A margine della sfida “casalinga” con il Frattamaggiore Calcio, per i tafferugli accaduti fuori dal campo prima del fischio d’inizio, nonostante l’evidente estraneità ai fatti della società, il sindaco di Cardito notificava la revoca della concessione del campo.


Iniziava, così, una corsa contro il tempo. Bisognava trovare un impianto che potesse ospitare i viola per quelle che erano le rimanenti sfide in casa. Alla prima la “scelta” cadeva sullo stadio di Casalnuovo e pareva una buona soluzione. Poi la decisione della federazione di far scendere in campo tutte le categorie in contemporanea complicava ancora di più le cose. In un crescendo di difficoltà da affrontare, la seconda sfida “in casa” si giocava a Santa Maria a Vico (BN), con deroga della federazione stessa.

Siamo ad oggi. L’ultima da giocare in “casa” contro l’Afragolese del presidente Niutta. Società amica e disponibile, soprattutto quando c’era da trovare una soluzione dopo la revoca del campo di Cardito.
Il San Mauro ancora in fase di restauro, il Papa ormai non più disponibile, il Moccia di Afragola inutilizzabile per la sfida contro l’Afragolese, a Casalnuovo c’è partita, un’altra deroga quasi impossibile.

Un crescendo di problematiche da thriller, che avrebbero piegato le resistenze di chiunque. Il presidente Palmentieri ed il suo staff, però, non hanno mollato. Hanno lavorato notte e giorno per trovare un’altra, l’ennesima, soluzione all’emergenza.
Sarà il “Borsellino” di Volla ad ospitare l’ultima in “casa” di questo campionato, da onorare fino in fondo.

La presa di posizione ufficiale della società, a margine della sconfitta con l’Albanova, ha dato i suoi frutti. Con la vittoria di carattere a Santa Maria Capua Vetere di domenica scorsa, gli uomini di Amorosetti hanno dimostrato di poter e voler essere protagonisti fino in fondo, nonostante l’obiettivo play off sia ormai matematicamente sfumato.

Le sfide con l’Afragolese sono, da sempre, uno spettacolo di tifo. Spalti gremiti e tifoserie festose. Sarebbe bello se, nonostante la “trasferta in casa”, i tifosi viola riempissero anche il Borsellino per testimoniare il proprio sostegno alla società.
Una società che ha lavorato tanto ed in condizioni, talvolta, drammatiche. Una società che ha apertamente annunciato <<senza il San Mauro, sarà difficile riuscire ad affrontare il prossimo campionato>>. Una società che merita stima e rispetto per la dedizione e la professionalità con la quale ha risolto questioni spinose ed affrontato storie di campo al limite del grottesco.
Una società che ha riportato il calcio a Casoria, fatta da casoriani e che ha ambizioni importanti per il prossimo futuro.


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