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Motomondiale: speciale fine anno 2021

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Se è stata la fine di un’era o l’inizio di una nuova epopea sarà solo il tempo a decretarlo, ma la sensazione che l’edizione 2021 possa uno spartiacque importante è già presente. Non fosse altro per l’assenza di Valentino Rossi entry list del 2022 dopo 26 anni stagioni consecutive, uno di quei vuoti che, d’istinto, apparire incolmabili. La realtà in pista, invece, ha fornito tantissimi nuovi spunti. Il primo campione del mondo francese in prima classe, Fabio Quartararo; un centauro azzurro, ‘Pecco’ Bagnaia, su moto italiana che si candida per far saltare il banco; il ritorno di Marc Marquez e molto altro ancora. Impossibile, però, non partire dal ‘Diablo’ Quartararo: cinque vittorie e cinque podi su una Yamaha ufficiale che è attendibile soltanto tra le mani del transalpino. Maverick Vinales ha illuso tutti con il primo successo a Losail, poi è scomparso gradualmente dai radar e non è riuscito a stare vicino al proprio compagno di squadra, tanto da finire ai ferri corti con la casa giapponese e passare, nel corso della stessa stagione , ad Aprilia.

L’impresa di Quartararo, classe 1999, assume dunque connotati ancor più importanti. Dall’operazione per sindrome compartimentale che gli aveva impedito la vittoria a Jerez (da 1° in fuga a 13°) al resto di un’annata passata praticamente a sandwich tra le macchie rosse della Ducati. Prima il collaudatore Crutchlow e poi il rientrante Franco Morbidelli (premiato con una moto ufficiale al rientro dall’operazione al ginocchio) non hanno potuto supportare granché il team verso il trionfo di Quartararo, arrivato aritmeticamente alla terzultima gara del calendario, nel secondo atto a Misano (che aveva preso il posto del GP di Sepang). Si era assottigliato a 52 punti il ​​vantaggio di Quartararo sul primo inseguitore, ossia uno spettacolare ‘ Pecco Bagnaia. Il Ducatista è esploso da settembre con il primo successo in classe regina arrivato ad Aragon, con tanto di duello con Marc Marquez, che le ha provato tutte per il gradino più alto del podio ma alla fine ha dovuto accontentarsi del secondo posto. Dopo sette giorni la storia si è ripetuta nel GP di San Marino: Bagnaia ha firmato il bis ma questa volta il testa a testa portato a casa è proprio con il futuro campione del mondo.


Proprio quando l’italiano ha iniziato a prenderci gusto, però, il secondo atto a Misano si è rivelato fatale. Davanti a Bagnaia è costringere a tutti, cade e manda in frantumi la bella rincorsa, consegnando il (meritato) titolo a Quartararo, quarto al traguardo. Che il torinese sia però nel parterre di favoriti per il 2022, lo dimostra le ultime due gare: metabolizzata la delusione, Bagnaia ha concluso in bellezza la stagione con le vittorie a Portimao e Valencia, trascinando la Ducati verso il titolo costruttori ma allontanando ogni possibile paragone con il suo ‘mentore’ Rossi. Nell’ultimo ballo in Spagna il ‘Dottore’ ha invece chiuso con l’ennesima top ten di una leggendaria carriera, prima di godersi un commovente saluto e inaugurare un gigantesco murale nel luogo del suo addio. Dal 2022 la sua VR46 Racing Team (satellite di Ducati) farà il suo esordio in MotoGP, con le selle affidate al fratellino Luca Marini e al ‘promosso’ Marco Bezzecchi. Un modo per Rossi di continuare a far parte di una famiglia a cui ha dato tanto e da cui ha ricevuto moltissimo, osservando dall’esterno alcuni ‘vecchi’ compagni di battaglia.

Su tutti il ​​rebus Marc Marquez, rientrato dal calvario di operazioni al braccio con tre vittorie in cascina ma di nuovo ai box per diplopia (disturbo alla vista). Non solo, si rivedrà Andrea Dovizioso con il team WithU Yamaha e c’è attesa per Franco Morbidelli, confermato su Yamaha ufficiale come compagno di Quartararo. Il tutto con il metronomo Joan Mir (Suzuki), iridato 2020 e terzo nel Motomondiale 2021, con un indiavolato Jorge Martin (Pramac) eletto “Rookie of the year” in un bel testa a testa con Enea Bastianini e con il team Tech 3 KTM che punta su Remy Gardner e Raul Fernandez, rispettivamente primo e secondo nel Mondiale di Moto2. In una Moto3 che ha vissuto di alti e bassi per la pericolosità di alcuni incidenti, tra cui quello mortale di Jason Dupasquier al Mugello, a laurearsi campione del mondo è stato invece il 17enne Pedro Acosta (team Ajo) davanti all’italiano Dennis Foggia (Leopard Racing). L’appuntamento per la nuova stagione è al 6 marzo 2022, sotto le luci del Qatar, per la prima delle 21 tappe: un nuovo record.


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