𝗥𝗢𝗠𝗔𝗡𝗢 𝗦𝗔𝗟𝗨𝗧𝗔 𝗠𝗔𝗥𝗖𝗜𝗔𝗡𝗜𝗦𝗘 𝗘 𝗩𝗨𝗢𝗟𝗘 𝗦𝗨𝗕𝗜𝗧𝗢 𝗥𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗔𝗥𝗦𝗜: “𝗦𝗢𝗡𝗢 𝗨𝗡 𝗚𝗨𝗘𝗥𝗥𝗜𝗘𝗥𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗖𝗘𝗡𝗧𝗥𝗢𝗖𝗔𝗠𝗣𝗢 𝗘 𝗣𝗘𝗥 𝗖𝗛𝗜 𝗠𝗜 𝗩𝗢𝗥𝗥𝗔̀, 𝗗𝗔𝗥𝗢̀ 𝗟’𝗔𝗡𝗜𝗠𝗔”

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Un guerriero al centrocampo. Così lo chiamano i suoi compagni di squadra e lo sarà anche per i prossimi, dopo aver salutato la piazza di Marcianise.
Sì, perché Amerigo Romano è di nuovo “sulla piazza” come si suol dire ed è in attesa di progetti importanti, nei quali conta poco se per alta o bassa classifica, ma che si possano raggiungere gli obiettivi prefissati attraverso serietà e lavoro.

Il curriculum di Amerigo Romano, 32 anni, parla da solo e non c’è bisogno di fare ulteriori illustrazioni, ma in questo momento l’incertezza è sovrana per tutti, tesserati e non, a causa Covid e le sue restrizioni che bloccano le categorie a partire dall’Eccellenza a scendere come ben si sa.
Con Amerigo abbiamo scambiato qualche battuta, su come si vive questa situazione e cosa si aspetta nell’immediato futuro o comunque non appena si potrà scendere a “lottare” su ogni pallone, il suo imperativo quando l’arbitro dà il via alle “ostilità”.


La duttilità è la maggior qualità che ti contraddistingue. In quale posizione del centrocampo riesci ad esprimerti meglio e quale è il tuo punto di forza?

 “I miei punti di forza sono la forza e la resistenza, ma soprattutto la voglia di lottare sul pallone. Io inizio e finisco la partita, molti compagni mi chiamano “il guerriero”, però all’occorrenza posso ricoprire i ruoli in difesa, ma io gioco da mezz’ala a qualsiasi lato. Sono un giocatore che finché non si fischia la fine, io non mi tiro indietro e gioco, le mie qualità sono tutte lì”.

 Essendo tra i protagonisti, come sta incidendo il Covid sul calcio dilettantistico? Come la stai vivendo da calciatore e personalmente?

 “Personalmente male perché a 32 anni mi trovo a rimanere fermo e si lega subito al calcio. Io ho sempre avuto un pallone tra i piedi senza fermarmi sin da piccolo ed è molto strano. Si vive la settimana preparando la partita del campionato, negli spogliatoi e con i compagni, facendolo sempre con grande sacrificio e organizzando i propri impegni personali ma con grande volontà, senza peso. Mancando questo è dura, soprattutto per chi lavora e non può tenersi in forma senza allenamento, dovendo rimediare solo ad una semplice corsa all’aperto per avere un po’ di ritmo”.

Quando si riprenderà, cosa ti aspetti nel mondo del calcio dilettantistico?

 “Ormai mi aspetto solo di tornare alla normalità, ma la vedo ancora dura per un altro po’ di tempo. Io spero che tra queste difficoltà si finisca la stagione in campo, non come la scorsa e essere in una squadra seria, solida e vogliosa di fare al di là della posizione in classifica. Vorrei tornare ad essere protagonista in campo insieme ai miei compagni, sostenerci a vicenda e arrivare al triplice fischio. Avendo giocato una sola gara contro la Maddalonese, per me la voglia è veramente grande”.

 Finita la parentesi del Marcianise, cosa cerca Romano e cosa possono trovare le squadre nel averlo nel proprio organico?

 “Negli ultimi anni, la cosa più bella sono sempre stati i tanti presidenti che mi hanno fatto i complimenti per l’attaccamento alla maglia, come se fossi uno della loro città o paese e questo mi ha dato sempre orgoglio perché significa quanto do a chi mi vuole in squadra. Questo ripaga ogni sacrificio che faccio ogni giorno per stare su un campo da calcio e lottare sul pallone.
Io sono una persona dalla vita tranquilla, normale, sempre disponibile con tutti in campo e fuori, dando il cuore in campo e consigliando a chi è più giovane di me. Se sono un esempio per questi, sono contento e orgoglioso e prima di essere calciatore, sono uomo.
Questo lo dico con umiltà perché i primi a dirmelo sono i miei compagni che mi chiamano anche “il guerriero del centrocampo” . Chi ha Romano in squadra, ha un giocatore che porterà rispetto e darà sempre il 100%, fino al novantesimo e oltre”.

 


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