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LND, ripartenza possibile? A chi spetta deciderlo? Il punto

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Il calcio dilettante si aspetta, nei prossimi giorni, segnali importanti sulla possibile ripartenza. La LND è pronta a portare a termine i campionati, ma solo con un protocollo ad hoc

La palla, ora, passa al Governo. Dopo le dichiarazioni rese dal Presidente della LND Cosimo Sibilia ai microfoni di TMW Radio nella giornata di ieri, appare ormai chiara la volontà del calcio dilettante di andare avanti. C’è un però, tuttavia. Il futuro dipenderà, infatti, dall’elaborazione di un protocollo sanitario economicamente e logisticamente sostenibile per le società dilettantistiche. Sul punto, si attendono le risposte delle istituzioni, data la chiara impossibilità di ripartire nel rispetto delle indicazioni date dalla FIGC con riguardo alle categorie professionistiche.

L’IMPEGNO DELLE AUTORITÀ

In merito, il Ministro Spadafora si è già più volte espresso, sottolineando l’impegno con cui l’Esecutivo cercherà di far ripartire tutto il mondo del pallone, non solo quello di Serie A. L’elaborazione di un vademecum da indirizzare allo sport amatoriale e di base non è in ogni caso cosa semplice. I rischi relativi a tali attività non sono infatti facilmente calcolabili. Servirà, dunque, tutto lo sforzo degli esperti per dare disposizioni specifiche volte a ridurre le possibilità di contagio, stante l’acclarata inesistenza del cosiddetto “rischio zero”.


LE PAROLE DI SIBILIA

In ogni caso la Lega Nazionale Dilettanti non ha intenzione di indietreggiare. Gli interessi delle squadre che si sono guadagnate sul campo il diritto ad accedere alle categorie superiori vanno difesi. “La Lega Pro deve dare la possibilità al campionato dilettanti di decretare i nove vincitori”, ha detto infatti Sibilia, manifestando tutta la propria volontà di dar voce alle formazioni che rappresenta. “Le nostre società devono essere sicure che io e i consiglieri non faremo passare nessun principio che non debba essere quello del rispetto dei ruoli e del risultato ottenuto. Io oggi dico che dobbiamo fare gli sforzi per tornare in campo, poi le classifiche saranno un problema da risolvere dopo”. Una conclusione secca, quest’ultima, che non lascia spazio ad interpretazioni: il futuro del calcio italiano non si decide senza il placet del mondo dei dilettanti.


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