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F1 2020: similitudini e tratti differenziali delle nuove monoposto di Red Bull e Ferrari

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Dopo la presentazione della nuova Ferrari SF1000 nella giornata di ieri, è stata svelata oggi la monoposto Red Bull che gareggerà nel mondiale F1 2020: emerse già le prime similitudini, nonché le prime differenze tra le due vetture

Non una presentazione in grande stile, quella della nuova Red Bull RB16. La creatura di Adrian Newey è stata infatti svelata quest’oggi tramite un semplice post apparso sulla pagina Facebook ufficiale del team, al quale hanno fatto seguito poi alcuni giri in pista sul tracciato di Silverstone da parte di Max Verstappen. La monoposto anglo-austriaca ha destato comunque curiosità per alcune similitudini con la SF1000. Evidenti, inoltre, anche alcune divergenze, soprattutto nella parte anteriore, rispetto alla Rossa.

PROFILO ANTERIORE

La Red Bull ha optato per un profilo anteriore decisamente estremizzato. Elemento di novità è stato in primo luogo il nuovo “becco” della monoposto, caratterizzato da due fori d’ingresso, uno superiore all’altro, volti ad alimentare il sistema S-Duct. Una soluzione diversa rispetto alla Ferrari, che invece presenta una piccola fessura sull’appendice del muso, alla quale si aggiungono lateralmente due canali nei quali i flussi aerodinamici vengono convogliati. Certamente, la soluzione adottata dalla Scuderia guidata da Helmut Marko potrebbe garantire una minore resistenza all’avanzamento, alla quale potrebbe abbinarsi una migliore gestione delle turbolenze.


Altro elemento differenziale tra la RB16 e la SF1000 può certamente ritrovarsi nell’ala anteriore. La soluzione presente sulla Rossa, in continuità con la passata stagione, pare infatti puntare sull’effetto outwash, diretto a convogliare i flussi d’aria verso l’esterno delle ruote anteriori. Diversa la filosofia sposata da Newey, che pare invece privilegiare l’effetto upwash con conseguente indirizzamento dei flussi al di sopra degli pneumatici.

PANCE LATERALI E PARTE POSTERIORE

Sostanziale identità tra il disegno delle pance laterali delle due vetture. In entrambi i casi, le stesse appaiono infatti molto più ristrette e sagomate rispetto al passato. Ridotti anche i fori di alimentazione dei radiatori, coperti sia sulla RB16 che sulla SF1000 da un’ala orizzontale attaccata ai bargeboards. Una soluzione, quest’ultima, adottata per pulire i flussi indirizzati verso il retrotreno e migliorare l’effetto downwash, diretto a garantire l’aderenza al suolo della vettura. Molto più rastremate, infine, le due porzioni posteriori della carrozzeria. Da questo punto di vista, Ferrari ha adottato una soluzione ancora più estrema rispetto a quella di Red Bull. Il tutto sarebbe dovuto al lavoro fatto dai tecnici del Cavallino sulla trasmissione ed il selettore di marce. Entrambi i componenti sono infatti ora molto più compatti, con una conseguente minore dimensione in larghezza del blocco del cambio.


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