Ferrari, le ragioni poste alla base della decisione presa sulla power unit di Leclerc

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La Ferrari punta tutto sullo sviluppo nelle ultime due gare della stagione. L’obiettivo resta comunque quello di ottenere almeno il quarto successo stagionale, ma con un occhio al 2020

Una decisione che ha fatto discutere, ma che si è rivelata necessaria per affrontare al meglio le ultime due gare della stagione. È questa la considerazione che viene da fare con riguardo al cambio power unit, disposto dalla Ferrari per il Gp del Brasile sulla vettura di Charles Leclerc. L’unità propulsiva EVO 3 verrà infatti sostituita, pur avendo accusato ad Austin un cedimento di un condotto che non l’avrebbe danneggiata irrimediabilmente. La scelta nasce dalla volontà di sviluppare, tra Interlagos ed Abu Dhabi, una quarta versione del propulsore 064, che dovrebbe fare da base per la progettazione in chiave 2020.

L’idea è quella di sfruttare le caratteristiche favorevoli dell’autodromo Josè Carlos Pace, circuito in cui si tiene l’acceleratore al massimo per circa il 70% del giro. Una peculiarità, quest’ultima, che potrebbe consentire a Leclerc di conquistare la pole. In quel caso, il monegasco partirebbe dalla quinta fila, ma potrebbe condurre una gara decisamente all’attacco, sfruttando la potenza del suo nuovo motore. Il pilota ex Sauber dovrà infatti scontare una penalità di 10 posizioni sulla griglia, a causa dell’utilizzo del quarto elemento endotermico della sua power unit. Le componenti elettriche non verranno invece sostituite, scongiurando una partenza dal fondo.


Le difficoltà legate alla penalità che patirà le vettura numero 16 in Brasile, non si riproporrà inoltre sul tracciato di Yas Marina. Nell’ultima prova del Mondiale 2019, la Rossa potrà così andare alla ricerca della vittoria su di un circuito sul quale non ha mai vinto. Un tabù che la casa di Maranello intende sfatare per lanciarsi con le giuste ambizioni verso il 2020. Un’annata, quella prossima, che potrebbe realmente essere per la scuderia italiana un trampolino di lancio verso la nuova era che si aprirà nel 2021.

In ogni caso, parola ai motori, dopo le troppe chiacchiere delle ultime settimane.


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